Il consiglio principale è quello di usare la dovuta prudenza e cautela. La strada non è una pista ed il primo tratto descrittovi è usualmente percorso da mezzi industriali, automobili, motorini e moto tutti i giorni dell’anno.
Dirigendoci verso Colfiorito, incontreremo le indicazioni e l’uscita: Sellano – Casenove: prendiamola.
Percorreremo una strada che si snoda tra le colline umbre, fatta di curve, poche automobili e suggestivi paesaggi.
Il primo valico a cui arriviamo misura 833mt S.l.m.: valico di Sellano. Da li ancora curve e tornanti in discesa ci accompagneranno fino all’incrocio al centro della frazione di "Cerreto di Spoleto", per l’appunto Borgo Cerreto.
Occhi aperti nel pezzo finale della discesa (praticamente nell’ultimo pezzo di dritta) che ci porta all’incrocio menzionato: rallentare e cercare di non rumoreggiare con i bicilindrici fino allo stop dove girando a sinistra andremo ad incontrare la ValNerina.
Una pattuglia dei carabinieri è solitamente ben appostata e pronta a mandarvi in motorizzazione per scarichi non omologati o multarvi a dovere. Molti sapranno che gli incidenti, a causa dei Valentino Rossi della Domenica o sprovveduti automobilisti, sono purtroppo frequenti in ValNerina.
Riprendiamo il nostro viaggio.
Al bivio di Borgo Cerreto la strada da seguire è quella che ci porta verso Norcia-Cascia: sarà un susseguirsi continuo di curve e tornanti, per la maggior parte veloci. Sarà quasi impossibile non trovare traffico locale, lo ricordiamo.
I kilometri e le curve della ValNerina daranno la possibilità di scegliere diversi percorsi per arrivare alla meta finale di Castelluccio di Norcia, piccolissimo paesino arroccato ai 1400m Slm freddissimo d’inverno (si arriva fino ai meno 34°) e perla estiva per gli amanti della montagna con la sua piana in fiore nel mese di Maggio, alle pendici del Monte Vettore nel parco dei Sibillini.
Noi seguiremo quello che si dirige verso Norcia: città del patrono d’Europa San Benedetto, nota per le sue norcinerie.
Sarà semplice arrivarvi, dando il giusto gas e gustandosi a dovere i bellissimi paesaggi di questo scorcio d’Italia.
Dare sostanzialmente gas, senza vedere e gustarsi il circondario di questo giro significa capire poco se non nulla della ValNerina e del motociclismo in generale.
Se volete un consiglio cercate di coniugare al massimo, gas,curve e paesaggio senza tralasciare nessuno di questi tre elementi.
Norcia apparirà una piccola isola felice tra le montagne umbre, meta di ritiri estivi delle maggiori società calcistiche e dei molti appassionati della montagna, parapendio etc..
Arrivati alle porte di Norcia e senza entrare in città, dobbiamo prendere la prima deviazione che incontriamo sulla destra facendo il giro delle mura antiche per poi, al successivo incrocio dirigerci nuovamente a destra seguendo le indicazioni che ci portano verso Forche Canapine – Castelluccio di Norcia, dopo un brevissimo tratto di dritta (circa 1 Km) all’uscita dalla città di Norcia.
Anche in questo caso, occhi ben aperti: la polizia locale è sempre ben appostata.
Saranno ancora curve e paesaggi mozzafiato a farla da padrone con un asfalto a tratti irregolari salendo verso la metà prestabilita.
Ancora 30 minuti di curve ininterrotte fin quando la piana di Castelluccio non si aprirà, letteralmente ai vostri occhi.
La sensazione è quella di essere arrivati in un pezzo di paradiso.
Una piana verde d’estate, ricca di motociclisti e turisti in mezzo ai prati ed un paesino arroccato, anche in questo caso sulla cima di una collinetta dove poter degustare, fermandosi per una breve sosta o un pranzo veloce quelle che sono le tipiche specialità dei norcini di questa parte d’Umbria: ciauscolo, ciglioni di mulo, formaggi tartufati e molto altro ancora.
Quattro righe non riescono a dare con precisione le stesse sensazioni che riuscirete ad incontrare facendo dovutamente quanto descritto. L’unico vero consiglio da potervi dare è: prendete la moto “e via andare”.
PS: OCCHIO ai VELOX!