Un po’ per chiacchiere da bar, un po’ spirito dello spaccone che alberga in tutti noi amanti delle due ruote prima o poi questa parola “TOLFA” arriva all’orecchio di ogni motociclista che scorrazzi per le belle strade del LAZIO.
Ed eccolo lì lo smanettone di turno annebbiato dai vapori della benzina negli ultimi neuroni e dalla birretta fresca nei riflessi… Raccontare le proprie gesta TITANICHE (mostrando al saponetta in titanio grattugiata) nell’affrontare le curve qui, le curve li, di come era piegato da toccare l’orecchio in terra…
La cosa buffa è che il 90% di questi motociclisti ha fatto la strada sbagliata, ossia quella meno bella e divertente.
Tornando ad essere più seri… molti si recano a questa cittadina percorrendo la Cassia e poi risalendo da MANZIANA, ma la strada più tecnica e divertente è quella che sale da S.SEVERA fino su a TOLFA: 20km di curve da leccarsi i baffi (soprattutto ora che è stato rifatto l’asfalto quasi completamente).
Per accedere a questa tratta occorre venendo da Roma -o percorrere la ROMA CIVITAVECCHIA ed uscire a S.severa (troverete il bivio per Tolfa all’uscita) - o procedere sull’Aurelia fino a Santa Severa ed imboccare da lì lo svincolo autostradale che porta al bivio sopracitato.
Questa mia guida ha l’intenzione di farvi conoscere una delle strade più belle che ci siano, con dei piccoli consigli e suggerimenti per percorrerla in sicurezza e divertirsi (consigli che mi permetto di dare poichè sono del luogo e conosco la strada alla pefezione)
Schematicamente questo percorso può esser suddiviso in 3 settori:
tratto 1: le gustose S da 3 marcia da pennellare (secondo me uno dei pezzi più belli per il Monster)
tratto 2: i curvoni da ginocchio a terra nei pressi del fontanile
tratto 3 : curve varie in sequenza dopo il bivio Loc. Rimissini
TRATTO 1 Questo tratto inizia dopo un lungo rettilineo con una curva a sinistra (riferimento maneggio) che immette su un ponticello ed un invitante curvone a destra. Il raggio di questo curvone e l’ampia visibilità invoglia a spingersi nella piega, ma è meglio non inclinarsi più di tanto poichè tale curva è perennemente sporca di terra per l’uscita di alcune jeep da un cancello.
Inizia la salita… Ecco le curve si susseguono delle S a distanza di un trentina di metri l’una dall’altra, curve molto tonde, facili da raccordare senza particolari controindicazioni (occhio solo a una in contropendenza per chi ha gli scarichi bassi).
Questo tratto finisce quando la strada torna in discesa (rallentare leggermente nell’attraversare il ponticello per le auto in sosta spesso presenti).
TRATTO 2 IL FONTANILE Inizia con il ponticello. Qui signore e signori preparatevi a scintillare saponette, grattare pedane e limare il pallino del cavalletto…
Piccola S sinistra destra e curvone infinito da saponetta a sinistra, poi nuovamente a destra e altra saponetta. Tornantino a destra e su a salire.
Ed ora ATTENTI perché c’è una curva strettissima: fatela piano e tenetevi larghi. Fate la prossima curva e snocciolate qualche marcia nei tratti rettilinei.. Altre due belle curvette e siete arrivati al bivio dei Rimissini (proseguite dritti).
TRATTO 3
Allora… piccolo suggerimento per affrontare questo tratto.
Queste curve sono un po’ bastardelle in quanto non si vede oltre la curva.
Soprattutto nei periodi freddi o nelle giornate umide fate attenzione perché queste curve restano perennemente in ombra e potrebbero esser bagnate.
La maggior parte dei motociclisti si sdraia proprio qui per questo motivo. Detto questo andiamo a spiegare il tracciato.
Si affrontano una serie di curve piuttosto simili tra loro raccordate da brevi rettilinei di una trentina di metri, buoni per rialzare la moto e affrontare la curva successiva, sono curve che caricano molto le sospensioni in quanto alcune sono anche di raccordo a cambi di pendenze.
C’è solo una curva un po’ strana, una curva che inizia a sinistra che sembra praticamente identica alle decine fatte appena prima, ma che si interrompe a metà percorrenza piegando leggerissimamente dall’altro lato e che se affrontata troppo velocemente porta praticamente sulla riga bianca esterna destra o peggio ancora nello slargo in terra di lato.
PS: qualora la sfiga faccia si che andiate sulla terra non provate neanche per idea a cercare di rimetter le ruote sull’asfalto. I 10 cm di dislivello tra asfalto e terra vi manderebbero rovinosamente in terra, proseguite sull’erba cercando di restare in piedi e di rallentare. Una volta fermi risalite sull’asfalto
Altri 5 km e... BENVENUTI A TOLFA